Che Maniera!
08/02/2006
Raggelare la fisognomica per ricostruire intellettualmente nel ritratto l'uomo è il segno distintivo del Bronzino.
Il purismo formale e la consapevolezza sono la posta in gioco per affermare la particolare selezione razziale che si trova in ogni magnifico ritratto del pittore. Insomma, è inutile che vi stia ad elencare la differenza fra un qualsiasi personaggio ritratto dal Bronzino ed una parrucchiera del Tuscolano o Quarto Oggiaro...(infatti, incontrandosi per caso nel viavai lei potrebbe venire congelata da lui per mezzo di una mefitica scoreggia verde mortaccino provocata da un anchilosamento vertebrale, frutto della sempiterna spirale manierevole/amarissima che si sa, a lungo andare nuoce alla salute...)
Trattasi di "Ritratto di giovin signore" (Al Met di New York).
E' un olio raffigurante un giovane patrizio vestito all'ultima moda medicea (od urbinate?), con la mano sinistra sul fianco e la destra infilzata a mo' di segnalibro dentro ad un libello che poggia vicino allo spigolo di un tavolino. E' proprio da questo arto vorremmo cominciare a leggervi il dipinto. Oltre avere la funzione di partenza della succitata torsione spiraloide manierista, la mano ha il preciso intento di assurgere a simbolo di forcipe culturale. Sembra che le dita siano attaccate saldamente al libro con del silicone morbido a dimostrare, cari miei, l'unica vera consapevolezza onanistica del personaggio ritratto, la quale viene sussurrata odiosamente a chiunque lo stia ammirando: Baby, sono meglio di te. (Poveri noi, poverissima parrucchiera).
La perdita del centro prende in giro l'innata voglia di regola, si fa giuoco di noi supportata dai colori, bellissimi, sapienti miscele del calcinoso, del putrido (ed anche dei falsissimi toni make-up) ma allo stesso tempo così cristallini, per la celebrazione del dogma della Forma di un ineccepibile sé (come una serissima e bravissima attrice di prosa guardi le accattivanti foto di scena che la ritraggono, le apprezzi, ma sia costretta a dire "such a bad pictures"...): e allora l'occhio è strabico, lo sguardo sfugge, la posa è così ridicolmente innaturale con quella mano sinistra appena uscita dalla più esperta manicure sul mercato. Senz'altro, fino al momento prima di farsi ritrarre, il giovane sconosciuto si trovava alla scuola del Non Si Dice, Non Si Fa, Do Forgive Me, Trallallà, imparando talmente bene la lezione da rischiare seriamente d'esser tacciato, pur prevedendolo, del luogo comune assoluto: che Antipatico!
Ci troviamo di fronte a chi è talmente terrorizzato di venire anche solo in parte frainteso da farlo esagerare col rovello, col malato rappresentarsi (il pallore ombratile dell'uomo rischia veramente l'ingiustificazione: avrà al massimo trent'anni: o sta morendo di una precoce cirrosi epatica o si trova ad essere il primo caso d'imminente rigetto dopo lifting della Storia) vincitore di un estenuante festival della Selezione: è l'apoteosi della Puzza: sotto il naso perché vi è l'ostentazione della consapevolezza d'essere Mito; di merda, perché comunque la messa in scena cela chissà quali mostri nascosti in un trumeau; e non ci si venga a dire che artefice sia il Caso!
mbeh, a na gita de pentole ce stava n'artro quadro de sto Branzino (tipo pesce frascico, forte!) .. se chiamava.. Coso.. Cosimo, no Coso! (me so ricordata perchè pure 'r cane d'Adelaide la portiera)beh, 'nzomma, sto Cosimo de st'artro quadro, era bono, capito? io moo farei.
Sirvanah (cuaffùr pur dams)
Scritto da: michi | 08/02/2006 a 01:27 m.
Che puzzaaaa...
comunque www.myheritage.com dice che il Giovin Signore del Bronzino somiglia a Tom Hanks (64%), a S. Teresa di Lisieux (53%), Madonna (52%) e Marlene Dietrich (51%)...il che, secondo me, giustifica quell'espressione non esattamente simpaticissima e lo avvicina molto di più alla peluquera della Tuscolandia
Scritto da: Cristiano | 08/02/2006 a 12:20 p.