You will survive (consigli a Guido Barilla)
30/09/2013
Ho letto tali e tante cagate sulle incaute affermazioni del signor Barilla che dei miei pensierini non disturberanno più di tanto lo sbando improvviso del suo brand. Ma prima una premessa. Se fossi molto ricco e avessi dei figli, la loro educazione sarebbe rigidissima e affidata a delle bonne ciociare e venete e del Dorset, non potrebbero rivolgermi la parola per lo meno fino al raggiungimento del quindicesimo anno di età, vivrebbero di stenti in una zona periferica cittadina, la loro istruzione curata da tutori molto competenti, anaffettivi e esigentissimi. Al compimento della maggiore età riceverebbero un emolumento che assicurerebbe loro e anche ad eventuali eredi una vita comoda, diciamo pure nel lusso sfrenato, a patto che non si occupino assolutamente del business di famiglia, che peraltro avrei saggiamente già rifilato a qualche nuovo ricco cinese o kazaco in cerca di standing da marchio europeo. Conosco un po' di famiglie molto ricche, e quelle la cui discendenza non si è voluta cimentare nel portare avanti gli affari di casa sono le più felici. Non hanno quindi sbroccato in ricordi di disfatte Buddenbrokkiste e sotto-sotto se potessero cambiare cognome lo farebbero. Brave insomma.
Ma veniamo alla figuraccia. Non eccepirò su quello che ha detto Guido Barilla a Cruciani - sebbene ne abbia le facoltà critiche e di genere, a differenza di scrittori altisonanti e etero, scrittori mediocrissimi che solcano il filo di omoaffettività senza prender bene posizione e blogger un po' witty e tanto periferiche - mi limito a riportare quello che esce dalla bocca di Brian Kinney nella prima serie di "Queer as folk" versione americana: "There's only two kinds of straight people in this world: the ones that hate you to your face and the ones that hate you behind your back". Io questo ce l'ho ben presente e quindi quando capitano queste gaffes, pur incazzandomi, non mi stupisco affatto. Delle due fazioni di certo preferisco gli odiatori manifesti, chessò, delle Forze Nuove qualsiasi, ché non c'è niente da fare e mi riferisco non tanto a fargli cambiare idea, quanto all'impossibilità di fargli passare l'immensa voglia di cazzo nascosta - e nemmeno troppo - in malandati inconsci noiosissimi e molto prevedibili.
Ecco quindi i consigli, gratis, per uscire dall'impasse:
1) Caro signor Guido, c'è Saturno in Leone: si fanno delle cazzate gravi e in questo periodo capitano iatture fastidiose per l'appunto a Leoni, Acquari, Tori e Scorpioni. Facciamo che lei non creda nell'astrologia e fa bene, ma putacaso il consiglio per questa congiunzione è molto aderente a quello che deve fare, soprattutto se la cazzata come nel suo caso è già avvenuta: stare fermo. Mai più scuse frettolose (quel "Mi scuso" con la faccia contrita era terribile e per fortuna è scomparso in un battibaleno dal web. Ringrazi chi ha pensato di toglierlo), la paralisi momentanea dunque è consigliatissima. Se proprio sentisse l'esigenza di sciacquarsi il Karma, qualora esista, frequenti un Gayru (guru gay) di livello - tenendo ben presente che negli omosessuali ci sono le mezze calze proprio come tra i suoi compatrioti eterosessuali - che le spieghi bene cosa è la discriminazione ma anche l'estetica di questa importante fetta di mercato che lei così ingenuamente e per rigurgiti machoparmensi s'è lasciato scappare.
2) Non si fidi del panel dell'Auditel che, per esempio, ha portato i suoi creativi a scegliere delle galline e un attore che impegnerà il suo cachet per farsi togliere da un bravo analista l'imbarazzo per aver provocato imbarazzo agli altri. Il core-business è molto più sfaccettato e la sospensione dell'incredulità è materia molto scabrosa di questi tempi, la gente non c'ha tempo, non c'ha un euro in tasca e si sente presa per il culo.
3) Sempre sulla comunicazione, non vada sul sociale per carità (tipo i nuovi spot Enel, orrendi, terribilmente demagogici), paghi piuttosto i contributi ai conviventi dei suoi operai senza starlo a strombazzare e vada dritto al punto 4.
4) La qualità: siete pieni di soldi, vorrei sapere cosa vi impedisca di avere un prodotto così ben distribuito e al tempo stesso così mediocre. Acquistate il grano più buono del mondo e usate l'acqua più adatta. Io se fate la pasta buona, la compro.
5) Fate dei casini coi marchi che uno non vi sta più dietro: pensa che non mi sia accorto come abbiate fatto i pavidi, terrorizzati che nessuno comprasse più i Tarallucci, nel non comunicare come si deve quanti grassi hanno in meno i nuovi biscotti cotti al vapore? Non fate sacchetti verdi vergognandovi, chiamateli Mulino Bianco Light e basta, c'ha presente la Coca-cola?
6) Per ultimo, non se la prenda con Giuseppe Cruciani: sebbene abbia una capacità tutta speciale a farsi nuovi amici, passando da Cortona per arrivare a Parma, è spiritoso e questa è una dote rarissima; non se la prenda con sé stesso: i froci, molto meglio di qualsiasi famiglia cattolica, sanno perdonare.
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