Milly, Maria e la Franca.
12/10/2014
In effetti Milly Carlucci non somiglierebbe come pensavo io al Gianfranco d'Angelo di "Drive in" quando si travestiva da donna, bensì a Vulvia di Rieduchèscional ciànnell; me l'ha fatto presente una mia amica spiritosa e le ho dovuto dare ragione ridendo molto, perché in me il riso abbonda in quanto sciocchino. Maria nel mentre è seduta in una poltrona simil-Magnifica dell'Alitalia (quelle però dei 747-200 e cioè discontinued da 15 anni, perché per fortuna e nel frattempo sui 777 e sui A330 le poltrone si reclinano completamente) e da lì decide se quello che sta davanti le fa perdere tempo o no, se insomma quello che sta vedendo valga. Più tardi, dopo dei Tg3 regionali, che in quanto regionali sono sempre in ritardo e quindi sforano, tutti i Leosiners aspettano che la Franca interroghi un assassino in carcere affabulando in leosino (un'irresistibile versione di italiano piena di affettatezze arcaiche, modi di dire territoriali, inarcamento di sopracciglio pettinato e facce, facce, facce) vestita Gattinoni e colpevole a sua volta del cambiamento climatico mondiale per l'uso smodato di lacca Cadonett che, come si sa, fissa morbido morbido ma fa esondare torrenti. Ma torniamo indietro.
Milly e Maria fanno un campionato a due da parecchi anni. In genere vince la seconda a colpi di buste aperte e chiuse in faccia, celebrities internazionali e cantanti locali, ma Milly non si è mai persa d'animo aspettando una buona occasione che quest'anno, almeno sulla carta è arrivata: un cast notevole contro un cambio di formato per Maria. Il cast della Milly va da Giorgio Albertazzi novantunenne (che assomiglia moltissimo al fantasista Dominot) all'atleta paralimpica con gambe bioniche Giusy Versace, a Enzo Miccio. Durante la scoppiettante prima puntata ho naturalmente pensato che il core-share della paralimpica fosse lo svitamento accidentale di un arto nel corso di una coreografia particolarmente impegnativa alla puntata 4, poi mi sono detto smettila di pensar male. Dall'altra parte il programma di Maria era piuttosto incomprensibile in un'alternanza di talenti e freak, montato in maniera strana ed era molto meno godibile. Sta di fatto che Milly ha vinto con forbice alta il primo incontro. Sabato scorso il secondo match, dove Milly ha avuto la disgrazia di assistere in diretta al lancio di gamba distaccata durante la coreografia dell'atleta paralimpica: nonostante il buon gusto di non fare un rallenti ho pensato che Ballando avesse deciso di schierarare tutta la chincaglieria per far sì d'aumentare ulteriormente il distacco da Tu si que vales, e naturalmente mi sbagliavo: dall'altra parte il programma era decisamente migliorato, sempre un gran sticazzi per me che non faccio testo, il montaggio aveva senso e l'ospite giurato Emma più ficcante ed empatica del calciatore Totti della prima puntata. Ciononostante ero abbastanza sicuro che Milly l'avrebbe spuntata sulle sedie della Magnifica. Mi sbagliavo, Milly ha vinto in share ma ha perso in valore assoluto, che è molto più importante. Mai sottovalutare la tenuta e la tempra di De Filippi e Carlucci, ma direi di non addentrarmi in vaticini di vincite future e andare avanti. Sia Milly che Maria si rivolgono al campione degli spettatori del sabato sera che secondo l'auditel è parecchio anziano, di medio-basso reddito e istruzione sommaria. Il panorama è in realtà e in parte cambiato: i ggiovani escono molto di venerdì e un po' meno di sabato e non so quanto faccia loro piacere di accendere la televisione e vedersi davanti il prime time di Rai1 e Canale5 (a meno che non siano un nugolo di ricchione simpatiche riunite in festicciola per ridere di uno sconosciuto con la maschera) : probabilmente per questo motivo non la accendono proprio, sono invisibili ma ci sono, facendo di fatto cascare l'asino di un peccato mortale e molto miope. L'allontanamento generazionale potrebbe provocare una catastrofe economica notevole nell'industria televisiva generalista, perché i vecchi di adesso moriranno e i mezza-età di domani saranno vieppiù disabituati al mezzo.
Ma andiamo ulteriormente più in là con una tirata di orecchie. Franca: io lo so che non ci sono più assassini di una volta e che fa fatica a trovar storie e che la giustizia le mette i bastoni fra le ruote con le sentenze definitive di Bossetti e Parolisi, ma noi leosiners siamo molto dispiaciuti per queste quattro puntate di "Storie Maledette". La prima storia l'ha slabbrata in due puntate, una storia peraltro di una forse lesbica e sicuramente pazza e sorellicida che dipanata in due sabato perde forza e interesse; la seconda tratta di un transizionamento di un uomo a donna che lotta per i suoi diritti e che non ha ucciso neanche una mosca; la terza addirittura è una riedizione di una storia del 2009, ma insomma Franca!: lei che è di radiosa bellezza, compia il sacrifizio di procastinare la messa in onda se le storie non ce le ha. Sapremo aspettare per inginocchiarci al suo standing da Dea più devoti di prima. Insomma cara: ci faccia svoltare come si deve il sabato.
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